Mi piace aprire quest’argomento con le parole tratte dall’Esamerone (6,5) di S. Ambrogio, in cui si legge:
Riconosci te stessa, o anima magnifica: tu sei l’immagine di Dio!
Riconosci te stesso, o uomo: tu sei la gloria di Dio!
Bada a te stesso, perché tu possa notare con precisione cosa in te entra e cosa da te esce! Non al cibo io penso, che si digerisce e si espelle: ai pensieri, io penso, alle parole.
Bada a te stesso, perché tu porti la carne che presto si corrompe. Venga a visitarti il buon medico dell’anima, la parola di Dio: versi su di te i detti del Signore come un balsamo di salute.
Bada a te stesso, perché la parola, che sta nascosta nel tuo cuore, non si tramuti in perversione: sarebbe allora come un sottile veleno che cela in sé contagio di morte.
Bada a te stesso, perché tu non dimentichi Dio che ti ha creato, e perché tu non abbia ricevuto inutilmente il suo nome.
Se queste, per indolenza o trascuratezza oziosa, vengono trascurate, il terreno del nostro cuore non porterà più nessun germoglio.
Ricoperto di rovi e spine, non produrrà più ciò che merita di essere raccolto nei granai, ma porterà solo frutti degni di essere divorati dalle fiamme. Ma se questo campo invece, irrorato dalla grazia divina, viene dissodato con la fede, arato con il digiuno, seminato con le elemosine e aiutato nella sua fertilità con le preghiere, allora tra ciò che noi abbiamo piantato e riccamente irrigato, non potrà diffondersi nessun’erba amara e non potrà spuntare nessuna pianta dannosa; tutti i vizi saranno soffocati fin dal primo germogliare e tutte le virtù verranno riunite nel più ricco raccolto
(Leone Magno, Sermoni).
CURI-AMO L’ANIMA. Abbiamo bisogno di un animo forte: nulla, allora, ci sembrerà difficile. Al contrario, invece, quando l’animo è debole, niente appare facile. Dunque, a seconda della nostra disposizione interiore ogni cosa ci sembra tollerabile o insostenibile: rafforziamola allora e sopporteremo tutto facilmente. Anche l’albero, infatti, una volta che abbia gettato profonde radici, neppure una tempesta violenta potrebbe sradicarlo. Se invece esso aderisce soltanto superficialmente al suolo, basta anche un lieve soffio di vento per staccarlo dalla sua radice.
Ebbene, non diversamente accade anche in noi stessi: se inchioderemo le nostre carni nel timor di Dio, nulla potrà turbarci; se, invece, ci appoggeremo ad esso con superficialità, qualsiasi stimolo esterno ci abbatterà e ci distruggerà.
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