Vegliare e pregare. La maggior parte della persone diventa cosciente della propria vita interiore solo quando sperimenta tragedie o catastrofi. A quel punto, sì, esse percepiscono che dentro di loro si sta verificando qualcosa di spaventoso. Ma fintantoché gli avvenimenti sono meno sconvolgenti, non ne hanno coscienza; così facendo, permettono che in loro si accumulino elementi negativi che a poco a poco le distruggono, e quando se ne accorgono è troppo tardi per rimediare. Come vedete, si ritorna sempre al precetto enunciato da Gesù: “Vegliate e pregate”. Certo, il verbo “vegliare” significa non dormire, ma qui significa non dormire sul piano spirituale.
Bisogna essere sempre svegli e vigili nei propri pensieri, per rendersi conto che esistono delle correnti, degli elementi impuri e nocivi che vanno evitati. Chi non è vigile, chi non rimane sveglio, è esposto a tutti i pericoli. Non c’è niente di peggio che vivere con gli occhi chiusi. Occorre tenere gli occhi aperti per rendersi costantemente conto di ciò che sta accadendo dentro di sé. Solo chi sa tenere gli occhi aperti possiede l’intelligenza della vita interiore, e non si lascerà incatenare da qualsiasi forza. E’ fin troppo chiaro che chiunque può venire ad attaccare di sorpresa un uomo addormentato! Occorre dunque vegliare.
E ora, cosa significa “pregare”? Dopo aver vegliato, ossia dopo aver gettato uno sguardo per vedere che cosa succede, dovete intervenire, dovete occuparvi direttamente della questione per sopprimere un particolare elemento e aggiungerne un altro, in modo da diventare padroni della situazione. Ecco che cosa vuol dire pregare.
Pregate significa procurare un rimedio, apportare un miglioramento e, per riuscirci, il metodo migliore consiste nel collegarsi al Cielo. Il cervello umano è come un apparecchio radiofonico o un televisore: capta certe stazioni e certe lunghezze d’onda. Sul vostro apparecchio, girando una manopola, potete scegliere il programma che preferite: musica, informazioni,… Ebbene, interiormente avviene la stessa cosa: se per errore vi sintonizzate su certe stazioni, sentirete una musica infernale, un gran baccano.
Allora, cambiate lunghezza d’onda! Pregare significa semplicemente sintonizzarsi sulle lunghezze d’onda più corte e più rapide, che vi mettono in collegamento con il Signore; così facendo, cambierete le vibrazioni all’interno di voi stessi. Pregare significa attivare in voi un movimento positivo, luminoso, divino.
Allora, non dimenticate mai che il primo passo verso la libertà, il primo passo verso la potenza, consiste anzitutto nel gettare uno sguardo in voi stessi per verificare a che punto siete e rimediare secondo le vostre possibilità.
Il precetto “Vegliate e pregate” riveste dunque una grande importanza nella vita spirituale.
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