Prima di venire alle tisane propriamente dette (la tintura d’arnica, la tintura di valeriana e la cura di ginepro), accanto alle indicazioni di peso e di contenuto troverete pure, nelle ricette che vi propongo, le tre espressioni seguenti:
- 3 dita: intendo con questo la quantità massima che si può afferrare tra il pollice, l’indice e il medio;
- 2 dita: è la quantità che si può afferrare tra il pollice e l’indice;
- una manciata: indico così la quantità di erba che si può facilmente disporre a mucchietto sul palmo della mano rivolto verso l’alto.
Queste espressioni sono comode perché evitano di far ricorso alla bilancia a ogni piè sospinto e permettono, così, di risparmiare tempo.
Essendo le piante essiccate molto leggere, i dosaggi sono indicati generalmente in grammi. Per pesare le vostre preparazioni, un pesalettere farà perfettamente al caso vostro. Ma se disponete solamente di una bilancia dalla graduazione minima di 10 g, pesare 10 g e poi dividerle in due mucchietti uguali.
Tintura d’arnica: questo vecchio medicinale, che ha ormai dato buona prova di sé, si trova generalmente in farmacia, ma lo si può preparare anche in casa. Versare in un boccale di vetro una manciata di fiori d’arnica freschi e mezzo litro d’acquavite (di 40-50°), chiudere bene il boccale e sistemarlo in un luogo caldo. Lasciar macerare per un mese o anche un poco più a lungo, poi filtrare. La tintura d’arnica è destinata soprattuto ad uso esterno. Tuttavia, talvolta può essere assunta per via orale, ma in quantità molto ridotte, a gocce, magari su una zolletta di zucchero. Calma i dolori e arresta le infiammazioni. E’ molto efficace per gargarismi contro le infiammazioni delle gengive e del cavo orale, nei casi di raucedine e d’infiammazione delle tonsille. Esercita pure azione stimolante sul cuore, lo stomaco, l’intestino e la vescica.
Importante: non superare mai le dosi indicate, contro i rischi di avvelenamento. Tenete presente che la preparazione qui consigliata è leggermente meno concentrata di quella venduta in farmacia.
Tintura di valeriana: tagliuzzare finemente 200 g di radici di valeriana lavate ed essiccate, quindi versarle in un boccale di vetro con un litro d’acquavite (40-50°), di cognac o di qualunque altro alcool di frutta; chiudere bene e sistemare per un mese in un luogo caldo. Dopo il filtraggio, conservare in una bottiglia opaca.
La valeriana è un rimedio eccellente contro il nervosismo, l’insonnia, le emicranie, la tachicardia, i disturbi gastrici come pure contro gli stati spasmodici. Poiché ogni dosaggio eccessivo può presentare rischi d’avvelenamento, è molto importante non superare le dosi indicate. Se ne prendono generalmente da 10 a 12 gocce in un bicchiere d’acqua o in una tazza di tè.
Cura di ginepro: questa cura, molto semplice da praticare, permette di trattare specialmente:
- l’arteriosclerosi
- i problemi di vescica
- l’oppressione cardiaca
- l’emicrania
- il nervosismo
- i dolori renali.
Si masticano solo i frutti senza inghiottirli. Terminata la masticazione, buttare la buccia. Il primo giorno si mangeranno 4 bacche, il secondo 5, il terzo 6 e così via di seguito fino a raggiungere le 15. Il tredicesimo giorno se ne mangerà una in meno e si continuerà decrescendo fino ad arrivare alle 4 bacche al giorno. Poi si tornerà ad aumentare in consumo fino a 15. La cura sarà terminata quando si sarà ripetuta quattro volte l’operazione. E’ ovvio che il consumo delle bacche di ginepro deve essere ripartito nell’arco della giornata.
Per evitare di sbagliare il conteggio dei frutti da masticare ogni giorno, è raccomandabile preparare il giorno prima la razione per il giorno seguente.