Perché non farne uno nei pressi di un monastero, di una certosa, di una fraternità di vita comune? Sarebbe l’occasione per unire un momento formativo con uno rilassante. I monasteri e le comunità di vita in genere hanno (e offrono) molti spazi dove poter vivere una giornata all’aria aperta e, insieme, coniugare questa esperienza di relax con una possibilità di incontro, preghiera, accoglienza, meditazione. Un’idea potrebbe anche essere quella di progettare una giornata di esercizi spirituali in uno di questi luoghi: la domenica, (giornata particolarmente apprezzata perché finalmente si può tirare un sospiro di sollievo e allentare stress e tensioni accumulati nel corso della settimana, attesa con impazienza anche dai più piccoli i quali sono esenti dagli obblighi scolastici), diventa l’occasione per recuperare ciò che non si è riusciti a fare durante la settimana e per la famiglia è impossibile trovare un momento per radunarsi. Del resto, la domenica cristiana celebra la gioia di stare insieme, la bellezza di esistere ed essere parte di qualcosa di meraviglioso.
Concedere tempo di silenzio al nostro spirito è assolutamente vitale. Come fare? Magari portandosi un libro si spiritualità e/o la Bibbia, scegliere uno o più brani su cui meditare e, per una volta, utilizzare gli spazi lasciati alla scrittura per scrivere non la spesa ma qualche meditazione interiore… Credeteci: un po’ faticoso all’inizio, ma molto, molto rilassante in prospettiva!
Il tempo tra gennaio e aprile è il migliore per programmare un viaggio nella terra di Gesù. E per i “pellegrini nello spirito”, i giorni che stiamo vivendo nella liturgia sono estremamente ricchi di occasioni per collegare il tempo della meditazione e quello della realtà dei luoghi in cui Gesù ha vissuto: pochi giorni fa l’Epifania, con la memoria della visita dei Magi; oggi il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano. Fare memoria di questo fiume è importante, poiché in esso è come se si combinassero Antico e Nuovo Testamento, in un unico atto: è il fiume attraversando il quale il popolo antico entrava nella Terra Promessa; ed è il fiume al quale Giovanni Battista chiamava tutti per il cammino di conversione: rechiamoci al Giordano con il nostro cuore per incontrare Colui che cambia il mondo, l’Agnello che toglie il peccato del mondo. Restiamo in silenzio per qualche istante e preghiamo con l’antichissima preghiera: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me peccatore”.