Decidete di invecchiare domani. A proposito di modelli, è sotto gli occhi di tutti come il mondo di oggi sia devoto ai giovani, le altre età non contano, quindi bisogna sbrogliarsela da soli. L’attuale società offre un panorama piuttosto ampio di offerte: un “giovanilismo” che con il dovuto adattamento può andar bene per tutti, per tutte le età e per tutte le tasche.
Fu uno psichiatra di Harvard, George Vaillant, uno dei primi studiosi a verificare statisticamente che l’umore tetro, la tristezza e la depressione conducono a un invecchiamento prematuro. A suo dire, per conquistare il buonumore e quindi la longevità, basta riuscire, in una fascia di età compresa tra i 21 e i 46 anni, ad avere un sicuro senso di sé, una buona e solida autostima. Per ottenerli non è necessario diventare più belli o più ricchi, basta trovare un’occupazione, un hobby (cucina, uncinetto, disegno o giardinaggio) che diano soddisfazione e scoprire di diventare ogni giorno più bravi.
Come per i giovani, il vero problema di età più mature è la noia. Si cerca di allontanarla dai primi per evitare che si rendano disponibili a brutte esperienze, e dagli altri affinché non si arrendano alla monotonia, al senso di inutilità.
Il “credo” deve essere “sono libero e posso fare ciò che voglio!”. Si può anche iniziare ricontattando vecchi amici: un incontro, un bicchiere, dei ricordi, nuove risate e nuovi progetti possono aprire la strada al piacere dell’avventura, da vivere con passione fino in fondo.
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