Facendo seguito all’ultimo articolo pubblicato in merito all’importanza delle piante medicinali, proseguo con l’elenco delle più importanti piante medicinali al fine di fare cosa gradita.
L’àcoro, chiamato anche “càlamo aromatico”, è una aracea; la sua radice, dotata di virtù medicinali, è profumata. in infusione agisce contro i disturbi della digestione e l’inappetenza (ma… attenzione! contiene un’essenza che può essere velenosa).
L’agrimonia è una rosacea dai piccoli fiori gialli disposti a spiga. L’infuso che si ottiene con le foglie cura i dolori cervicali e le infiammazioni di gola. E’ indicata pure nei casi d’insufficienza biliare o epatica o di dolori renali.
L’alloro o lauro, pianta che può raggiungere i 6 metri d’altezza, si trova a suo agio nel clima mediterraneo. Le sue foglie esercitano azione mitigatrice nei casi di gonfiori intestinali e di disturbi della digestione. Può servire anche per profumare l’acqua del bagno.
L’aneto è un’ombrellifera annua. In infuso dà sollievo ai dolori di ventre e ai gonfiori intestinali; le foglie di aneto costituiscono un ottimo completamento delle insalate e delle verdure.
L’angelica è un’ombrellifera che cresce sui terreni umidi ricchi di humus. Oltre alle radici, che si dissotterrano in autunno, anche le foglie e i chicchi hanno virtù medicinali. Gli infusi preparati con le radici tagliuzzate finemente favoriscono la digestione e si rivelano efficaci contro i disturbi gastrici e intestinali; però, a dosi elevate, esercitano effetto depressivo sul sistema nervoso centrale.
L’anice è un’ombrellifera biennale che ama i luoghi caldi e i terreni ricchi di humus. I chicchi maturi danno un infuso attivo contro la tosse, ma anche contro i gonfiori intestinali e i problemi digestivi. L’anice esercita azione calmante pure nei casi di coliche.
L’arnica è una composita con foglie gialle, che cresce soprattutto nei pascoli montani; la tintura d’arnica agisce contro le infiammazioni ma stimola anche il muscolo cardiaco, la circolazione, lo stomaco e l’intestino. Non deve mai essere assunta in dosi elevate perché potrebbe provocare paralisi o attacchi di tachicardia.
L’assenzio è una composita poco esigente (cresce volentieri su terreni incolti); esercita azione favorevole contro i mali di stomaco e la stitichezza, come pure azione antitossica nei casi di avvelenamento da piombo.
La bardana è una composita biennale di cui si utilizzano soprattutto le radici a scopo medicinale. Esercitano azione diuretica, sudorifera e depurativa. In uso esterno l’infuso di radici pulisce la peli dalle impurità.
La bismalva o altèa, della famiglia delle malvacee, è una pianta perenne a radici fusiformi; in infuso permette di curare la tosse e l’abbassamento di voce così come i disturbi intestinali e vescicali. Non far bollire.
La bonaga o bulinaca è una papilionacea a fiori rosa; la radice ha virtù medicinali. La si dissotterra in autunno e la si mette a essiccare. L’infuso di radice di bonaga agisce favorevolmente contro le affezioni della vescica e delle vie urinarie.
La borrana o borragine è una borraginacea annua che si può seminare in primavera; molto ricercata dalle api, lo è anche come coadiuvante in cucina, calma le palpitazioni cardiache e lo stimolo della tosse; esercita azione sudorifera.
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