Non bisogna mai far asciugare le piante al sole, ma sempre all’ombra! Il luogo scelto per questo scopo deve essere ben caldo e protetto dal vento. Una leggera aerazione è tuttavia raccomandabile. Certi “semplici”, come l’ipèrico o il fiorrancio, temono la luce. I granai e le cantine fanno perfettamente allo scopo, a condizione, però, che queste non siano né umide né troppo fresche. Io separo le erbe immediatamente dopo la raccolta, perché bisogna assolutamente evitare di farle asciugare mescolate alla rinfusa, col rischio di mescolare anche i loro aromi. D’altra parte, se si aspetta troppo a dividerle, diventa più difficile identificarli perché mentre si asciugano il loro aspetto si modifica. Io preparo piccole etichette per ogni “semplice”. Per farli asciugare e poi essiccare, li dispongo a distanza gli uni dagli altri (mai lavarli!) su carta pulita. Per asciugarsi e poi essiccarsi bene, alcuni richiedono di essere rigirati più volte. Procedere con precauzione.
I graticci per frutta completati con iuta costituiscono il mezzo di essiccazione ideale, perché assicurano anche l’aerazione dal basso verso l’alto, il che dispensa dal rigirare le piante. Queste, inoltre, non debbono mai essere disposte a mucchio; in doppio spessore, asciugherebbero male!
Si possono appendere fiori e piante riuniti a mazzetto a un filo, a testa in giù. Quanto alle radici, bisogna ripulirle dalla terra, tagliarle eventualmente a pezzetti e metterle ad asciugare per poi farle seccare in una scatola di cartone aperta.
Terminata l’essiccazione, si possono deporre le piante in scatole metalliche ben chiuse oppure in cartoni da imballaggio senza odori e provvisti di buchi per evitare ogni ammuffimento. Le piante intere possono essere legate in mannelli e avvolte in una iuta o in un altro tessuto aerato, per proteggerle dalla polvere. Evitate di accumular riserve per più d’un anno, per quanto certe piante aromatiche arrivino a conservarsi da due a tre anni senza perder molto del loro aroma. Si spezzetteranno o si tritureranno le piante medicinali solo al momento dell’utilizzazione.
Nella preparazione delle piante, come del resto in tutto, non c’è scienza infusa; l’esperienza si acquisisce progressivamente. Cominciate allora dall’operazione più facile: piantate alcuni “semplici” nel vostro orto prima di lanciarvi in piena natura.
Ecco alcune piante che potrete coltivare con facilità: la camomilla, la melissa, la borrana, la menta piperita, il timo, l’assenzio, il verbasco, la malva, la salvia, l’angelica, per citarne solo alcune. Al tempo stesso disporrete di ottimi condimenti per i vostri piatti. E, se volete lanciarvi nella raccolta in piena natura, cominciate con l’ipèrico, l’achillea, il sambuco, la rosa di macchia e l’ortica prima di avventurarvi con piante più difficili a riconoscersi. In caso di incertezza, mostrate un campione della vostra pianta al farmacista o all’erborista.
Attenzione: di certe piante ci sono diverse varietà, delle quali una sola a volte ha virtù medicinali!
E, per finire, evitate di raccogliere le piante tossiche. Sono di competenza dello specialista!
Buona fortuna!
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