Proteggi la tua sensibilità. Essa consiste nel vivere con un atteggiamento aperto e ricettivo, restando nel presente, nel qui e ora, con le antenne dello spirito attivate per sintonizzarti sulla magia e sulla bellezza che la vita ha da offrirti. Quando legittimiamo la presenza dell’elemento emotivo, siamo più capaci di vedere la bellezza, ovunque e in ogni cosa, dai fiori alle erbacce, nelle esperienze gioiose come in quelle di acuto dolore.
Tendiamo a diventare empatici, gentili e comprensivi, e ci risulta più facile metterci nei panni dell’altro. Si tratta, in effetti, di doni meravigliosi. La decisione di proteggere la mia sensibilità rappresenta una delle scelte più influenti che abbia compiuto in tutta la mia vita. L’idea che la sensibilità potesse essere una benedizione, e non una sciagura, era una rivelazione sorprendente.
Come tanti altri uomini e donne, avevo creduto che essere vulnerabili e manifestarlo significasse ammettere la sconfitta, o che facesse apparire deboli. Ripensando ai benefici derivanti da questa sensibilità, mi resi conto che mi aveva sempre consentito di sentirmi in profonda connessione con la natura, gli animali, l’arte e la musica. Si era anche tramutata in una vivida capacità percettiva che mi consentiva di comprendere gli altri.
Cominciai a capire allora che quando ci apriamo al nostro lato più sensibile e lo accettiamo, sperimentiamo una moltitudine di doni. Tutti gli esseri umani possiedono un livello di sensibilità tale da essere in grado, se preso sul serio e protetto come si deve, di aprirsi a un’esperienza di vita ricca e appagante.
Ebbene, da dove puoi cominciare a proteggere la tua sensibilità?Acquisendo consapevolezza di quali persone, quali luoghi e quali situazioni ti inducono a chiuderti, a eclissarti, a distaccarti dalla circostanza presente.
Proviamo a dare uno sguardo a qualche esempio di come potresti proteggere la tua sensibilità. “Il presente accende la sensibilità. Quando rimuginiamo sul passato o ci preoccupiamo troppo del futuro, ci perdiamo l’unica esperienza autentica che potremmo vivere, quella che si sta verificando ora, in questo momento” (C. Richardson).
E’ nel presente che riscontriamo la ricchezza e il significato al quale agognamo. Una delle prime cose che dobbiamo fare per proteggere la nostra sensibilità è riportare l’attenzione sul presente, perché è la dimensione nella quale possiamo sentirci davvero vivi.
Per fare esperienza della connessione col presente, devi abituarti a gestire il pensiero, e puoi farlo ogni giorno in modo molto semplice. Quando stai guidando, nota la presa sul volante e senti pedale sotto il piede, accorgiti dello scenario che ti scorre accanto. O, se sei al telefono, cerca di percepirlo con la mano, renditi conto del tuo respiro profondo, accorgiti della tua postura seduta o eretta.
Sintonizzandoti con le sensazioni che provengono dal corpo, con l’energia che lo vivifica, ti riconnetterai automaticamente con il qui e ora.
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