Noi abbiamo un’idea molto immateriale di spiritualità, afferma il noto gesuita J. P. Hernandez, e invece nella Bibbia “spirituale” non equivale a “immateriale” ma a “relazionale”.
Oggi viviamo immersi in una società iperconsumistica, basata sull’apparenza e l’esteriorità, superficiale, definita “liquida” da Z. Baumann. Una società che fa coincidere la felicità con la quantità di denaro che possediamo e con la conseguente quantità di beni che riusciamo a usare. E una volta raggiunta la disponibilità economica il mercato crea il desiderio di comprare cose nuove e più evolute, in modo tale da mantenere in tutti noi un fondo di insoddisfazione. Ecco che cercare la ricchezza economica diventa il viaggio di vita normale ma chi vive da semplice consumatore si sentirà sempre insoddisfatto, depresso, infelice; però solo così continuerà a comprare e a rimanere attaccato al sistema economico in cui vive, o crede di vivere, perché in realtà sopravvive. In questo tipo di società non sono più necessari i valori personali, il senso del dovere, della responsabilità, delle competenze. e soprattutto fa fatica ad abitare la componente spirituale. Non si vuole che le persone scoprano di essere spirituali, perché diventerebbero libere e autonome, non imprigionabili nella mera logica di mercato del dare e dell’avere.
Ma se vogliamo migliorare questo tipo di società dobbiamo tornare a guardare dentro di noi, nella nostra personale interiorità e sostituire la competizione con la collaborazione. Personalmente non sono per reprimere o rimuovere ma per trovare sempre una via di trasformazione. Tutto si trasforma, niente si distrugge. La trasformazione che intendo è una trasformazione interiore. Siamo venuti su questo pianeta per evolverci spiritualmente: rimanere in contatto con la nostra anima permette di trovare una risposta adeguata, creativa, alle vicende dell’esistenza. Saper dare una risposta spirituale a un problema, a una sofferenza, significa non rimanere dentro se stessi, ma rimanere a una distanza adeguata per poter avere una visione ampia della propria esistenza e tutto prenderà senso, un senso grande, alto, che va oltre il momento e che vuole esprimersi attraverso la tua persona. Quando comprendi ciò diventi l’artefice della tua vita e solo così comincerai a dare forma e significato alla tua esistenza. Ecco che la pratica spirituale soddisfa questo scopo… e non solo. Può infatti essere catalizzatrice di buona salute e benessere. Ciò che stiamo vivendo è un segnale di sveglia divino. Ora è giunto il momento di smetterla di essere così ciecamente egoisti.
Dobbiamo risvegliarci a nuova vita, dunque e rinnovarci…